In ritiro

Sei pronta?

Per cosa?

Per la tua nuova vita. Parti, no?

Be’, sì. Riparto, se vogliamo essere precisi. Sull’essere pronti o meno, rispondo sempre di sì, in automatico. Sono pronta da quando ho preso la decisione di farlo, mi dico. Sono pronta sempre, vorrei dirmi. Come si fa a saperlo? Come ci si prepara a rimettersi in gioco, a cambiare vita? Io, senza dubbio, mi sono allenata. Mettendo, per coraggio e/o per insicurezza, in discussione spesso il mio modo di vivere. Ecco, diciamo che non sono una donna che ha paura del cambiamento.

Nella pratica, ecco cosa sto facendo per prepararmi alla partenza:

  • funzioni vitali
  • scrivo più che posso (collaboro con un blog di viaggi spagnolo; scrivo un romanzo; butto giù qualche poesia; e poi c’è questo angoletto qui)
  • shopping (nei limiti dettati dal portafogli)
  • divano
  • yoga (tutti i giorni, a volte solo 10 minuti, ma meglio di niente)
  • inviare curriculum ai ristoranti di altre città.

L’ultimo punto non è che il frutto di una mia reazione repentina e impulsiva al posticipo della partenza, per una questione organizzativa (diciamo così), non dipesa da me, ma dal mio capo. Fatto sta che ho aggiornato il mio cv (non lo uso da dieci anni, il curriculum era il passaparola e i colloqui vere e proprie sedute di public relations nei locali) e l’ho tradotto in inglese e spagnolo. Lettera di presentazione e via. Ho iniziato a mandare la mia candidatura in giro per l’Europa. E se qualcuno dovesse chiamarmi, prenderò in considerazione tutte le proposte. Non riesco a ricordare quante occasioni ho perso per aver preso impegni con altre persone, che, alla prima occasione, si sono puntualmente dimenticate di averne preso uno con me. Historia Magistra Vitae. O, come si dice nel mio bel paesello, na vota si futti a vecchia (traduco per i non hablanti: la vecchia si fotte una volta sola; non vi devo spiegare il senso di fottere all’interno di questa frase, vero?!).

Mi preparo “in ritiro” nella mia prima casa, il luogo migliore in cui mettere in discussione me stessa. Mi preparo dormendo più di quanto abbia mai fatto, giocando coi miei nipotini, mangiando i dolci che prepara mia sorella; piangendo per delle sciocchezze e dando la colpa agli ormoni; passeggiando e ridendo. Mi preparo godendomi il tempo libero senza fretta (ma anche così il tempo è sempre troppo veloce). Mi preparo contemplando la mia natura di montagna solida e nuvole veloci, di mare dal respiro regolare e poi agitato da cavalloni.

(Sono pronta? Non lo so, ma la preparazione è una goduria).

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